giovedì 28 aprile 2011

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Il Comandante è un vero stronzo. Abbiamo passato tutta la mattina rinchiusi come prigionieri. A mezzogiorno un marinaio è venuto a portarci il pranzo, ma non sapeva parlare l'inglese molto bene, perciò siamo riusciti a cavare da lui ben poche informazioni, a parte un ossessivo "engine broken, engine broken!"
Tutta questa situazione sta diventando surreale. Dovevamo arrivare alle Svalbard ieri, e oggi siamo ancora, come si suol dire, in alto mare. E in tutti i sensi.
La Arctic 71 è ferma in mezzo al nulla e io mi sento trattato come una specie di criminale, piuttosto che come un giornalista. Adesso mi sono stufato.
Il Comandante Olsen deve darci delle spiegazioni, o mi sentirà. Non accetterò di essere trattato in questo modo, diamine! sono un cittadino europeo. siamo tutti cittadini europei, qui!
Uff. Mantenere la calma comincia a diventare uno sforzo. Se non mi riceverà stasera giuro che lo minaccerò di rivolgermi alle autorità, una volta giunti in porto.
Il clima fuori non cambia. Il mare è piatto com'era stanotte, non tira un alito di vento e il cielo è coperto da nubi uniformi, tant'è che è quasi difficile distinguerlo dal mare. Se guardo fuori dall'oblò a volte ho la sensazione che la linea dell'orizzonte sia nascosta dalla nebbia.
Il pc è continua a fare le bizze, perciò scusatemi se non riesco a rispondere alle vostre mail. Sto bene, perciò non preoccupatevi.

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