E' notte fonda, ma non riesco a dormire.
Keller è crollato mezz'ora fa e non ho potuto far altro che invidiarlo. Ho passato gli ultimi quindici minuti a fissare fuori dall'oblò. Il mare sembra freddo e silenzioso, ha un colore grigio scuro che mi mette inquietudine, ed è piatto. Non c'è quasi traccia di onde, tanto che se non sapessi che è acqua penserei di poterci camminare sopra.
La stanza si è ormai riscaldata del tutto e ci siamo rilassati tutti un po'.
Di tanto in tanto sento le voci dei marinai, in lontananza, credo che stiano ancora lavorando sodo per rimettere in funzione il motore. Spero che abbiano comunicato alla Base Artica il ritardo, anche se gli scienziati non sembrano preoccuparsene più di tanto.
La connessione internet continua a non funzionare, a parte questo blog. Per quanti sforzi faccia non riesco a utilizzare il browser per null'altro se non inserire dei post su questa pagina. Ho provato di tutto, a spegnere e riavviare, a staccare la spina, a disinstallare e a reinstallare il software di connessione satellitare.
Niente.
L'unica cosa che devo ancora provare è la formattazione, ma vorrei lasciare quella possibilità per ultima. Quello che non voglio assolutamente fare ADESSO è mettermi a compilare un noioso backup dei miei file.
Sarebbe meglio andare a dormire, ma forse rimarrò sveglio un altro po' a guardare il mare.
Non so se è la birra o la lontananza da casa, ma mi sento malinconico, stanotte.
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