venerdì 13 maggio 2011

Assenza forzata

Scusatemi tutti, sono molti giorni che non mi faccio vivo. vi sarete preoccupati moltissimo, ma non è dipeso dalla mia volontà. Purtroppo il computer si era spento e non ne voleva sapere di ripartire. sono giorni che provo e riprovo, ma non andava oltre la schermata iniziale. Poi poco fa, all'improvviso, ha ripreso a funzionare.
Almeno parzialmente.
Come prima non riesco a navigare, ma per motivi ancora sconosciuti riesco a postare sul blog, l'unica pagina che mi si apre. Mi spiace comunicare che le vostre ultime mail mi sono arrivate incomprensibili. Solo alcune parole erano leggibili, il resto sembravano madornali errori di battitura. Spero che ciò che scrivo venga salvato correttamente sulla pagina, altrimenti i miei scritti sembreranno i vaneggiamenti di un pazzo. Tra l'altro tutta questa tensione e la fretta di scrivere mi stanno facendo dimenticare come si scrive. Quando verrò fuori da tutto questo dovrò cancellarlo per evitare che qualcuno lo legga!
In tutti questi giorni la nostra situazione non è cambiata, a parte il fatto che ora abbiamo ridotto di parecchio le nostre scorte alimentari e di carburante.
Sull'Arctic 71 c'è un'atmosfera da incubo. Abbiamo tutti paura e cominciamo a disperare di vedere la terraferma. Spero che ci stiano cercando. Forse la guardia costiera non vedendoci arrivare a destinazione ha iniziato le ricerche, o magari qualcuno di voi ha dato l'allarme. Non so.
A bordo la tensione comincia a tradursi in litigi e nervosismo. E, come se non bastasse, il solito idiota continua a creare trambusto facendo suonare l'allarme e poi scappando via.
Io e gli scienziati restiamo confinati nelle nostre stanze da quando, l'altro ieri, un marinaio ubriaco ha pestato Van der Meer in Sala Mensa. nulla di grave, ma gli ha centrato l'occhio con un destro e il medico di bordo lo ha dovuto bendare. Il marinaio è stato messo agli arresti dal Comandante Olsen, ma questo ha scatenato il malcontento nel resto dell'equipaggio, che da allora non fa che guardarci male e insultarci ogni volta che ne ha l'occasione. A parte alcuni Ufficiali e pochi, sparuti marinai, nessuno ci ispira fiducia, perciò preferiamo auto-isolarci per evitare d'incorrere in altri spiacevoli incidenti. A quanto pare la patina di civiltà che ci contraddistingue vacilla molto presto in condizioni di disagio e stress.

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