lunedì 30 maggio 2011

Il superstite

Come al solito non ho avuto molto tempo per aggiornare il blog. Sarà che la situazione è diventata così strana e preoccupante che preferisco essere sempre allerta. Non riesco neppure a leggere i libri che mi ero portato dietro o a giocare a scacchi con Keller come facevo tempo fa. E' come se sulle sedie fossero cresciuti i chiodi, mi sento agitato e non riesco a concentrarmi.
Siamo arrivati al relitto un po' in barca e un po' a piedi, saltando da uno scoglio all'altro. Alcuni sono veramente vicini gli uni agli altri, collegati da piccole rocce affioranti laddove il fondale sabbioso è così basso che dove l'acqua è più trasparente si può distinguere la sabbia.
Il relitto non sembrava molto vecchio, ma era ridotto male. La chiglia era sfondata in modo irreparabile e la punta di roccia nera l'aveva perforata ed era uscita dal ponte. Era un peschereccio di una decina di metri di lunghezza ed era inclinato da un lato. Il nome era illeggibile, corroso com'era dalla ruggine, e anche la bandiera a poppa era macchiata in modo tale da risultare impossibile da identificare.
Siamo entrati utilizzando un vecchio rampino e siamo scesi sottocoperta per dare un'occhiata. Era tutto pieno d'acqua. Strano, considerando che lo scafo era pieno di buchi. Sembrava che il fondo marino si fosse sollevato d'un tratto, riportando alla luce un relitto sommerso. Dentro l'acqua salmastra aveva corroso molte cose, compreso il diario di bordo. Non c'era traccia di equipaggio, né di ossa o di resti di alcun tipo, tuttavia nella stiva abbiamo fatto una scoperta sorprendente. Un uomo ancora vivo era riverso su alcune casse sfondate. Respirava a fatica, ma il medico lo ha stabilizzato e lo abbiamo faticosamente trasportato a bordo.
Ora è in infermeria e Regen lo tiene sotto osservazione. E' pallido, emaciato e con una lunga barba incolta. Il dottore dice che presenta diverse fratture alle gambe e alle costole e per ora gli sta somministrando degli antidolorifici.
Spero si svegli presto, potrebbe avere informazioni utili sul luogo in cui ci troviamo e su come fare ad uscirne. Nel frattempo abbiamo ripreso il viaggio nell'unica direzione possibile. Forse la foresta degli scogli sta per finire o forse no, in ogni caso oggi abbiamo fatto un altro passo avanti.

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